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Cosa sono le piattaforme di economia collaborativa?

mano tiene iphone
Scritto da Fabia

Con il passare del tempo, internet e le nuove tecnologie hanno dato vita a modi alternativi di relazionarsi con il mondo circostante. Da qualche anno sono nate varie piattaforme e portali che incentivano la creazione di nuove imprese e la partecipazione sociale, con l’obiettivo di migliorare la società.

L’economia collaborativa, o consumo collaborativo, consiste nel condividere o scambiare prodotti, beni o servizi mediante l’utilizzo di alcune piattaforme digitali. L’idea è quella di condividere, non di vendere. Te ne parliamo in questo articolo di ShBarcelona.

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Cosa sono le piattaforme di economia collaborativa e come funzionano?

appartamento e smartphone con app Airbnb

Foto di InstagramFOTOGRAFIN via Pixabay

In tutto il mondo sono presenti moltissime piattaforme digitali, create appositamente per lo scambio di beni e servizi. Dato il loro successo, le piattaforme di economia collaborativa aumentano sempre di più e riescono a competere con le aziende tradizionali.

Piattaforme come Uber, Wallapop, Airbnb o BlaBlaCar hanno raggiunto il successo in poco tempo, poiché offrono beni e servizi che permettono di migliorare la qualità della vita delle persone. Ciò non significa però che siano esenti da polemiche. È il caso di Uber, un’applicazione per il servizio di trasporto tra privati che ha provocato l’ira dei tassisti professionisti, i quali non possono competere con le basse tariffe della piattaforma.

L’idea di economia collaborativa è nata in Spagna nel 2012. All’iniziò si inserì nel settore degli affitti turistici e dei servizi di trasporto per i turisti. Secondo i dati ottenuti dalla CNMC (Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia), nel 2017 almeno il 25% della popolazione spagnola aveva utilizzato una di queste piattaforme una volta all’anno.

Il motivo principale per cui gli utenti utilizzano le piattaforme di economia collaborativa è il risparmio di denaro. In alcuni casi vi si ricorre anche per la richiesta di servizi o la realizzazione di lavori concreti, che in questo caso si adattano meglio agli orari e alle necessità dell’interessato.

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smartphone nero con app uber

Foto di freestocks-photos via Pixabay

Sul sito Consumo Colaborativo si possono trovare maggiori informazioni su tutte le piattaforme online che offrono la possibilità di trovare baby sitter, vendere dei biglietti ferroviari che non saranno utilizzati o condividere un viaggio in auto.

Alcune delle piattaforme più conosciute si occupano della compravendita di articoli di seconda mano come Vibbo, Wallapop, Tablón de Anuncios o Chicfy. Ci sono anche piattaforme di grande interesse in cui i privati offrono stanze all’interno delle proprie case o alloggi temporanei. È il caso di Rentalia, Airbnb, Workaway o Bed y Casa e molte altre.

Le piattaforme che offrono servizi di trasporto in auto tra diverse città ci sono le seguenti: Voy en Coche, Shareling, Amovens o la famosa Blablacar. Per quanto riguarda i servizi urbani, le piattaforme di economia collaborativa che offrono questi servizi sono: Taxi Sostenible, Cabify, MokMokCars o Carpling. Infine, ci sono quelle dedicate ad affittare furgoni e camper, come Yescapa.

Esistono anche varie piattaforme di crowdfunding, il cui principio è quello di utilizzare internet per finanziare progetti di diverso tipo. Il crowdfunding ha molto successo e permette di dare vita a progetti solidali, imprenditoriali e sociali.

Le piattaforme di crowdfunding più conosciute sono Potlatch o Lanzanos. Per quanto riguarda le competenze professionali, si possono citare Trabeja, Swapsee o Etece. Esistono anche piattaforme di crowdfunding per progetti ambientalisti come Greenfunder, Sunfunder o Mosaic.

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Circa l'autore

Fabia

Fabia è una traduttrice e content writer italiana che vive a Barcellona. Le sue vere passioni sono il viaggio, le lingue straniere e la lettura.

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