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Usanze e tradizioni catalane

Fuoco e festa nella tradizione catalana

Scritto da Matteo

Il fuoco ha sempre rappresentato un elemento universale all’interno della cultura mediterranea e al contempo suscitato emozioni contrastanti come fascino e inquietudine, riparo e sgomento. Un’accezione meno greve è sicuramente quella attribuitagli dall’immaginario popolare attraverso racconti, leggende e feste; in tutta la Catalogna il fuoco diventa una caratteristica fondamentale all’interno di miti, credenze e rituali folcloristici, tanto da essere probabilmente uno dei più importanti e antichi segni denotativi dell’identità catalana. In questo articolo di ShBarcelona vogliamo darti qualche informazione in più sull’importanza di questo elemento nella cultura catalana.

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Il fuoco, elemento fondamentale nelle feste catalane

correfoc barcelona

Foto via Visualhunt

Il fuoco è un elemento caratteristico ed imprescindibile nell’ambiente festivo catalano durante tutto l’anno poiché è parte integrante delle celebrazioni, ma è durante la notte di Sant Joan (San Giovanni) che la sua forza si fa sentire con più impeto, quando i falò illuminano il cielo durante la notte più corta dell’anno. Anche gli spettacoli pirotecnici sono presenti su tutto il territorio con i balls de diables (balli dei diavoli), i draghi e le bestie infuocate che sono sempre presenti alle feste principali e ai correfocs. Questi ultimi sono una manifestazione popolare catalana nella quale gruppi di persone travestite da diavoli sfilano per le strade della citta correndo e ballando tra le fiamme e al ritmo dei tamburi. La sintesi dei balls de diables è una rappresentazione teatrale della lotta del bene contro il male: questo contesto scenico fu utilizzato principalmente per la festa del Corpus Domini, durante le processioni ecclesiastiche per dare un aspetto piu cerimonioso e spettacolare. Diavoli, diavoletti e demoni sfilavano in testa alla processione annunciandone l’arrivo in maniera strepitosa e tra rumori e scintille conquistavano gli occhi di ogni spettatore. Dopo la fine dell’epoca franchista, negli anni ’80 ci fu un ritorno in auge della antiche feste popolari e una rivendicazione delle tradizioni locali; questo portò alla creazione di nuovi gruppi capaci di dare alla festa pubblica un ruolo centrale nel panorama culturale e sociale che era quasi andato perso fino a quel momento. Sant Joan è sicuramente una delle tradizioni più sentite, al punto che è stata dichiarata Festa Nazionale dei Paesi Catalani. La festività si celebra ovunque: approfittando della temperatura mite, i festeggiamenti si snodano in ogni via e piazza con spettacoli pirotecnici, falò e l’immancabile partecipazione dei cittadini che contribuiscono lanciando petardi senza sosta e trasformando la città in una vera e propria polveriera. Lo scenario più suggestivo lo si trova sicuramente andando sul litorale, se Barcelona è famosa per le sue feste in spiaggia, sicuramente quella di Sant Joan le batte tutte.

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festa fuoco barcellona

Foto via Visualhunt

Las fallas del Pirineo è una tradizione festiva da poco diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità l’UNESCO  e viene celebrata in varie località dei dei Pirenei. Si tratta di una festa ancestrale e, nonostante si celebri in vari paesi, la struttura rimane per lo più la stessa: più o meno nei dintorni del giorno di Sant Joan o il giorno stesso, viene acceso un tronco di circa 15 metri (falla mayor) che serve da segnale di partenza affinché i giovani  partecipanti comincino a scendere dalla montagna con la propria falla, ovvero delle torce fatte con piccoli tronchi accesi e appesi al collo. Dalla piazza del paese la fila di fallas accese lungo il pendio disegna un vero e proprio serpente di fuoco. Come ringraziamento per  il loro sforzo, il paese offre all’arrivo dei fallaires musica, dolci, vino e danze tradizionali intorno al falò. La Fiesta de la Patum de Berga invece è una celebrazione tradizionale che ha luogo in occasione delle festività del Corpus Domini nella localita di Berga, a circa 100 km da Barcellona. Anche questa festa è stata dichiarata dall’UNESCO Partimonio Culturale Immateriale dell’Umanità il 25 novembre del 2005. Di carattere essenzialmente popolare, le prime documentazioni risalgono addirittura al 1525. Le celebrazioni durano circa una settima e consistono in balli condotti dalla popolazione locale che si traveste da vari personaggi simbolici e mistici; come sempre le danze sono accompagnate dal tipico suono dei tamburi e un’immancabile pioggia di fuoco e nubi di zolfo.

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Circa l'autore

Matteo

Il mio nome è Matteo Grecchi. Sono uno specializzando in filosofia con la passione per la scrittura. Amo esplorare Barcellona e scriverne per ShBarcelona.

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